Microfonare una batteria acustica non è solo questione di tecnica: è una disciplina che richiede sensibilità timbrica, conoscenza acustica e consapevolezza del contesto musicale. Il corretto bilanciamento tra microfoni close, ambientali e l’utilizzo di tecniche stereo determina la qualità finale della registrazione o del live set.
Grancassa (Kick Drum): Pressione, Attacco e Corpo
Aspetti Acustici
- Range Frequenze: 30–150 Hz (fondamentali), 2–4 kHz (attacco della battente), 6–8 kHz (click, se presente)
- Dinamica estrema: SPL superiori a 155 dB richiedono capsule robuste o attenuatori pad integrati
- Risonanza vs Attacco: la posizione del microfono influisce sull’equilibrio tra sustain e definizione del transiente
Tecniche
- Interna (Punchy): un microfono dinamico posizionato all'interno del fusto, a 1/3 o metà lunghezza, angolato verso il punto d'impatto, riduce l’ambiente e cattura un suono diretto e controllato.
- Esterna (Corpo): un condensatore o ribbon posizionato appena fuori dal foro o davanti al risonatore, per raccogliere basse estese e l’ambienza naturale.
Soluzioni Avanzate
- Dual Mic Technique: combinare un microfono interno per l’attacco e uno esterno per il sub-grave, gestendo le fasi con attenzione.
- Fase e cancellazioni: la differenza di percorso tra i microfoni può richiedere un allineamento temporale o un leggero delay per sommare coerentemente.
Rullante (Snare Drum): Complessità Spettrale e Controllo dei Transienti
Frequenze Chiave
- 100–250 Hz (corpo), 700 Hz–1.5 kHz (crack), 5–10 kHz (risonanza della cordiera)
Tecniche Classiche
- Top Mic: dinamico posizionato a 45°–60° rispetto alla pelle, altezza 3–5 cm. Regola l'inclinazione per bilanciare attacco e corpo.
- Bottom Mic: dinamico o condensatore piccolo posizionato sotto il rullante verso la cordiera, a distanza minima. Necessario invertire la polarità per evitare cancellazioni di fase.
Accorgimenti Professionali
- Gating: utile in mix live per evitare spill, ma attenzione a non tagliare l’ambiente o il sustain.
- Bleed da charleston: può essere attenuato con filtri passa-alto e l’uso di microfoni con pattern stretti.
Overhead: Immagine Stereo e Coerenza Fase-Temporale
Funzione
Oltre a catturare piatti e ambiente, definiscono il frame acustico dell’intero kit. In registrazione moderna spesso sono la base da cui si costruisce il mix della batteria.
Tecniche Stereo
- Spaced Pair (A/B): ampio, profondo, ma soggetto a cancellazioni di fase.
- XY Coincidente: garantisce mono-compatibilità.
- ORTF/NOS: tecniche ibride con distanza tra capsule e angolazioni precise per immagine stereo realistica.
Fase e Allineamento
- Verificare la distanza dei microfoni dal centro del rullante con misure precise.
- In contesto multitraccia, l’allineamento temporale in post può correggere differenze di fase.
Tom: Flessibilità Timbrica e Controllo Singolo
Tipi di Tom
- Rack Tom (10", 12")
- Floor Tom (14", 16")
Tecniche
- Close Miking: dinamici ipercardioidi posizionati a 3–6 cm dalla pelle, leggermente angolati verso il centro.
- Overhead/Room: nei contesti jazzistici, i tom vengono catturati nel contesto, affidandosi alla naturalezza degli overhead.
Gestione delle Fasi
Quando si usano più microfoni vicini, un check costante della fase rispetto agli overhead è fondamentale. In mix, un allineamento manuale o l’utilizzo di plugin può migliorare la coerenza.
Hi-Hat: Definizione e Separazione
Caratteristiche
- Range utile: 500 Hz – 10 kHz
- Spesso coperto dagli overhead; il microfono dedicato serve per generi con parti intricate o effetti.
Scelta e Posizionamento
- Condensatori a diaframma piccolo
- Angolato verso il bordo superiore, ma in direzione opposta rispetto al rullante per ridurre il bleed.
Room e Ambienza: La Terza Dimensione
In studio, i microfoni ambiente (a nastro o condensatori largamente distanziati) aggiungono tridimensionalità e profondità. Utili in post per creare spazi virtuali o triggerare riverberi convolutivi realistici.
Conclusione Tecnica
Una buona microfonazione della batteria parte dall’accordatura, dal setup fisico del kit e dalla scelta musicale. I microfoni vanno intesi non solo come strumenti di cattura, ma come equalizzatori naturali, ognuno con una propria curva di risposta, transient response e pattern polare.
Suggerimento pratico per fonici live: In ambienti piccoli, il bleed e i riflessi ravvicinati possono essere gestiti meglio con clip-on dinamici, gating accurato e compressioni parallele.
Suggerimento per studi di registrazione: Iniziare sempre con overhead e room, aggiungendo i close mic solo se necessari. Meno microfoni = meno problemi di fase.